Natale 2013 a Reaglie: Auguri ai parrocchiani

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Carissimi parrocchiani, amici e conoscenti di Reaglie,

       al compiersi di questo anno 2013 vissuto con voi intendo porgervi gli auguri di Buon Santo Natale e di Buon Anno Nuovo. Al rimpianto di non aver fatto di più e meglio, si accompagna il ricordo grato e indelebile delle tante persone buone, generose, pazienti e comprensive incontrate qui a Reaglie, una parte delle quali vive già nella luce del Signore, mentre noi quaggiù continuiamo il nostro cammino per tutto il tempo che il Signore vorrà ancora concederci.

      Ci rallegra sempre vedere i marmocchietti e le bimbette di ieri sbocciare sotto i nostri occhi in una metamorfosi che dispiega le incredibili potenzialità insite in ciascuno/a di loro per cui il bamboccetto e la frugoletta timiducci o chiacchierini, secondo i casi, te li ritrovi davanti come acuti e saggi interlocutori e,  più grandicelli, come giovanotti e ragazze lanciati nella vita.

      Sull’altro versante ci siamo noi, i seniores, per i quali il passar degli anni si fa sentire. Eppure proprio i seniores e altri che si avviano al seniorato, costituiscono pur sempre le colonne portanti della nostra comunità parrocchiale. Per constatare quanto sono bravi, date un’occhiata al grande presepe allestito dietro l’altare e noterete di quanta fantasia, inventività e creatività sanno dar prova i nostri perennemente giovani nello spirito! Un grazie dal profondo del cuore a Luciano, Guglielmo, Eugenio, Enzo coadiuvati dal giovane Luca! Grazie ad Enzo e a Luigino per il mirabile restauro della pedana dell’altare che ora non è solo più solida ma anche più bella. Grazie a tutti i collaboratori per il loro diuturno impegno profuso nei vari settori della vita della comunità anche in quelli meno appariscenti per assicurare il buon funzionamento delle strutture e soprattutto l’accoglienza delle persone.

      Tra i seniores spicca la figura carismatica di Papa Francesco che rappresenta un grande dono per il quale vorrei ringraziare il Signore in questo Natale. È un faro luminoso per la chiesa e per la società civile anzitutto con il suo comportamento e poi con le sue parole, l’esatto contrario di certi nostri politici che chiacchierano e non fanno. Francesco è sempre in prima fila con le sue iniziative sempre nuove e contro corrente, nella linea del vangelo. Ha un cuore grande per tutti in particolare per i malati, i poveri e i piccoli. In lui il titolo di Papa (pàppas, papà, padre) riacquista il pieno e genuino significato originario: lo sentiamo come nostro grande e affettuoso padre. È un papa scomodo che ci invita dolcemente ma fermamente a convertici al vangelo, a  uscire dai nostri egoismi, a voler più bene al nostro prossimo, in particolare a quelli più sfavoriti. Egli ci aiuta a vivere questo Avvento come tempo di speranza, nonostante tutti i problemi e i mali che ci affliggono. Nella sua elezione si palesa la mano di Dio e l’opera dello Spirito Santo che rinnova la chiesa.

      Vorrei proporre alla mia e alla vostra attenzione queste parole illuminanti di Papa Francesco: 

Quando noi soltanto incontriamo il Signore, siamo noi i padroni di questo incontro; ma quando ci lasciamo incontrare da Lui, è Lui che entra dentro di noi, è Lui che ci rifà tutto di nuovo, perché questa è la venuta, quello che significa quando viene il Cristo: rifare tutto di nuovo, rifare il cuore, l’anima, la vita, la speranza, il cammino”.

      Ma occorre il “cuore aperto, perché Lui incontri me! E mi dica quello che Lui vuol dirmi, che non sempre è quello che io voglio che mi dica! Lui è il Signore e Lui mi dirà quello che ha per me, perché il Signore non ci guarda tutti insieme, come una massa. No, no! Ci guarda ognuno in faccia, negli occhi, perché l’amore non è un amore così, astratto: è amore concreto! Da persona a persona: il Signore, persona, guarda me, persona. Lasciarci incontrare dal Signore è proprio questo: lasciarci amare dal Signore!”.

      In questo cammino verso il Natale, - conclude il papa - ci aiutano alcuni atteggiamenti: “la perseveranza nella preghiera, pregare di più; l’operosità nella carità fraterna, avvicinarci un po’ di più a quelli che hanno bisogno; e la gioia nella lode del Signore”.

      Il mio augurio che si ispira a quello di papa Francesco è di lasciarci incontrare dal Signore perché ci trasformi con il suo amore.  Buon Natale e Buon Anno Nuovo a ciascuno di voi e alle vostre famiglie! Vi ricorderò nelle Messe di Natale.

Con affetto fraterno

don Carlo

A tutte le persone, e sono molte, che in questi anni difficili ci hanno aiutati spiritualmente e materialmente va il ringraziamento mio e di tutta la comunità. Il Signore le ricompensi sovrabbondantemente. Informo che sono in preparazione per la primavera due iniziative:

 


 

una domenica a Bose

e un pellegrinaggio a Roma per incontrare Papa Francesco.