Quaresima 2015

NOI IN QUARESIMA

OBIETTIVO:

ASSICURARE PER UN ANNO, AD UNA FAMIGLIA DI PROFUGHI COMPOSTA DA 5 PERSONE,   UN MINIMO DIGNITOSO PER LA LORO VITA ORDINARIA ( € 1680)

Bambine e bambini dei Gruppi di Catechismo

  • nel mese di marzo offriranno un loro giocattolo per organizzare una lotteria
  • si impegneranno a vendere i biglietti della lotteria
  • collaboreranno per l’allestimento e per l’estrazione dei premi che avverrà la Domenica delle Palme.( 29 marzo 2015)

 Tutta la Comunità Parrocchiale è invitata a  collaborare per offrire altri premi e vendere i biglietti

 

SITUAZIONE FAMIGLIE CRISTIANE IN IRAK

La presenza di Chiese cristiane etnicamente, linguisticamente, culturalmente e “liturgicamente” arabe nella zona della “Mezzaluna fertile”, (cioè nel territorio tra i fiumi Oronte ed Eufrate, a nord del deserto arabico)risale forse già al I° secolo d.C. Con alterne vicende quelle comunità sono convissute con la diffusione dell’Islam ( e con i contrasti all’interno dell’Islam stesso) fino alla fine di giugno 2014, quando, al confine tra Turchia, Siria e Irak , iniziò la “restaurazione del califfato” e iniziò l’Isil o Isis.

La conquista di Mosul da parte delle milizie jihadiste  è stato un evento molto grave sia perché quella città è un importante centro di estrazione petrolifera, ma anche perché è sede di una fiorente comunità cristiana caldea, che nel 2003 contava 35.000 fedeli, dopo dieci anni era ridotta a 3000 e ora non esiste più. Infatti tutti i cristiani hanno abbandonato le loro case a Mosul, hanno subito furti, violenze e minacce di morte se avessero osato ritornare nelle proprie terre. I 21  luglio 2014 a Bagdad è stata celebrata una messa per pregare per i cristiani perseguitati , a cui hanno partecipato per solidarietà anche molti musulmani che portavano cartelli con scritto “sono un iracheno, sono un cristiano”. ( Avvenire29 luglio 2914)

Oltre 150 i bambini morti per mancanza di assistenza medica e scarsità di cibo tra il milione di profughi che hanno lasciato nel mese di giugno 2014 le loro case nel nord dell’IRAK davanti alla offensiva jihadista. ( Masrur Aswad - Alto Commissione per i Diritti Umani di Bagdad) In un’altra relazione segnala inquietanti reclutamenti e gravi violazioni dei diritti dei bambini .

Alcune centinaia di cristiani hanno manifestato a Dohuc, nel Kurdistan iracheno, per protestare contro la loro espulsione dalla zona di Mosul “Siamo qui per chiedere alla comunità internazionale di mettere fine a questa ingiustizia” ( Farid Yacub, Movimento Assiro Democratico) ( Avvenire 30 luglio 2014)

A Sua Eccellenza 
il Sig. Ban Ki-moon 
Segretario Generale 
Organizzazione delle Nazioni Unite

È con il cuore carico e angosciato che ho seguito i drammatici eventi di questi ultimi giorni nel nord Iraq, dove i cristiani e le altre minoranze religiose sono stati costretti a fuggire dalle loro case e assistere alla distruzione dei loro luoghi di culto e del patrimonio religioso. Commosso dalla loro situazione, ho chiesto a Sua Eminenza il Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, che ha servito come Rappresentante dei miei predecessori, Papa San Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI, presso il popolo in Iraq, di manifestare la mia vicinanza spirituale e di esprimere la mia preoccupazione, e quella di tutta la Chiesa cattolica, per la sofferenza intollerabile di coloro che desiderano solo vivere in pace, armonia e libertà nella terra dei loro antenati.

Con lo stesso spirito, scrivo a Lei, Signor Segretario Generale, e metto davanti a lei le lacrime, le sofferenze e le grida accorate di disperazione dei Cristiani e di altre minoranze religiose dell’amata terra dell’Iraq. Nel rinnovare il mio appello urgente alla comunità internazionale ad intervenire per porre fine alla tragedia umanitaria in corso, incoraggio tutti gli organi competenti delle Nazioni Unite, in particolare quelli responsabili per la sicurezza, la pace, il diritto umanitario e l’assistenza ai rifugiati, a continuare i loro sforzi in conformità con il Preambolo e gli Articoli pertinenti della Carta delle Nazioni Unite.

Gli attacchi violenti che stanno dilagando lungo il nord dell’Iraq non possono non risvegliare le coscienze di tutti gli uomini e le donne di buona volontà ad azioni concrete di solidarietà, per proteggere quanti sono colpiti o minacciati dalla violenza e per assicurare l’assistenza necessaria e urgente alle tante persone sfollate, come anche il loro ritorno sicuro alle loro città e alle loro case. Le tragiche esperienze del ventesimo secolo, e la più elementare comprensione della dignità umana, costringe la comunità internazionale, in particolare attraverso le norme ed i meccanismi del diritto internazionale, a fare tutto ciò che le è possibile per fermare e prevenire ulteriori violenze sistematiche contro le minoranze etniche e religiose.

Fiducioso che il mio appello, che unisco a quelli dei Patriarchi Orientali e degli altri leader religiosi, incontrerà una risposta positiva, colgo l’occasione per rinnovare a Vostra Eccellenza i sensi della mia più alta considerazione.

Franciscus 

Dal Vaticano, 9 agosto 2014

Il Papa ha ricordato nell’udienza  del mercoledì tutti coloro che soffrono negli scenari di guerra  ( Iraq in testa) ricordando che ad essere perseguitati non sono solo i cristiani. “ E’ vero i cristiani soffrono, ci sono tanti martiri. Ma ci sono uomini, donne, bambini, minoranze religiose non tutte cristiane, e tutti sono uguali davanti a Dio” ( Avvenire 21 agosto 2014)