Lettera di don Carlo in occasione della Festa Patronale 2016

Torino 2016 10 09

Carissimi amici parrocchiani di Reaglie, reagliesi e amici tutti,

questa è la nona festa Patronale che celebro con voi e vi devo anzitutto presentare le mie scuse per il lungo silenzio epistolare a cui sono stato indotto in questi anni. Infatti una tenace e torturante dermatite atopica (= di causa ignota) che non mi dava tregua ha ridotto la mia vitalità. Il prurito quasi continuo e le conseguenti notti insonni mi impedivano di concentrarmi, leggere e scrivere. Mi sentivo in sintonia con Giobbe che stava seduto in mezzo alla cenere con un coccio per grattarsi (Gb 2,7-8). Alcuni di voi si sono resi conto dei momenti di difficoltà che ho attraversato anche durante le celebrazioni. Grazie anche per la vostra comprensione e pazienza. Finalmente, in agosto, una cura intensiva di cortisone e di antistaminici e l’acqua e il sole del mare hanno cacciato lo scomodo inquilino e, lo spero, definitivamente. Questa esperienza mi ha fatto capire meglio la situazione dolorosa dei malati, le loro notti insonni, le ragioni del loro nervosismo. Vogliamo bene ai nostri malati e preghiamo per loro!

La dermatite ha anche rappresentato un’avvisaglia dell’età. Ho infatti compiuto in settembre 75 anni, il che significa, secondo il computo severo ma veritiero dei romani, che sono entrato nel 76° anno. Sono nell’anno in cui le disposizioni canoniche richiedono di presentare le dimissioni.

È ancora lecito a 75 anni compiuti e a 76 iniziati sognare?

Ma prima di sognare vorrei doverosamente RINGRAZIARE.

In questi nove anni, grazie a voi, abbiamo reso più confortevole, dotato di riscaldamento e corredato di una cucina il salone adiacente al cortile e aperto l’accesso alla chiesa. Successivamente ci è caduta la classica tegola sul capo. Fuori metafora, la necessità di rifare i tetti della chiesa e della casa parrocchiale. È stata un spesa imprevista e ingente. Anche a questo proposito voi non vi siete tirati indietro. Non per motivi estetici ma per arrestare le infiltrazioni di acqua si è dovuto poi rifare la copertura del terrazzo sovrastante il salone suddetto e ricostruire i pilastrini che si stavano sbriciolando e rischiavano di cadere. Anche a questo proposito la vostra generosità si è manifestata. Molti di voi sanno che le camere della casa parrocchiale vengono utilizzate per il catechismo. Alcuni si sono chiesti se non era giunto il momento di pulire e tinteggiare queste camere per renderle più luminose e più sane a beneficio dei nostri bambini. Anche questo, grazie a voi, è stato fatto. Colgo l’occasione per ringraziare tutti e ciascuno consapevole di non averlo fatto a sufficienza e anche di questo chiedo venia.

E ora permettetemi di SOGNARE.

Uno dei miei crucci è il riscaldamento della chiesa. L’impianto che oggi utilizziamo è vecchio, consuma molto, la resa è scarsa, ed è rumoroso. Di conseguenza, nonostante la buona acustica della chiesa e le molte richieste di concerti non ci è concesso di ospitare concertisti, tenere incontri di preghiera, e alte iniziative spirituali che potrebbero rivitalizzare questa chiesa un po’ fuori mano.. 

Un altro mio desiderio sarebbe quello di disporre di più catechiste (e catechisti, perché no?). L’esperienza di questi anni ha dimostrato che quando si è riusciti ad avere in una classe due catechiste che preparavano insieme la lezione, che si dividevano i compiti durante l’ora di catechismo e che si sostituivano quando occorreva, i risultati erano migliori. Una piccola appendice: usando sempre di più audiovisivi per le lezioni ci sono utili televisori LDC o Monitor a colori ai quali sia possibile collegare il PC per rendere le lezioni più incisive e gradevoli. Care mamme e nonne (e perché no, papà e nonni?) fatevi avanti. Non potete immaginarvi quante soddisfazioni riservano i vostri figli e nipoti a chi si dedica loro su questioni ben più importanti delle solite partite di calcio e del bolide che ha vinto l’ultimo premio automobilistico. Anche l’animazione del gioco meriterebbe una riflessione (a pochi passi dalla parrocchia c’è un campetto di calcio niente male).

Con i “martedì di Reaglie” intendevamo proporre vari temi di informazione e di formazione ai reagliesi ma l’iniziativa stenta a decollare. La scarsa partecipazione non invoglia a invitare relatori che impegnino una serata per persone che pur attente e fedelissime sono sempre troppo poche. Che cosa suggerite?

Sono lieto di incontrarvi domenica 9 alla festa patronale che anche quest’anno si tiene per la generosa disponibilità di alcuni parrocchiani volontaria ai quali va il mio ringraziamento. Non lasciateli soli!

Gli anni passano, le energie per noi più anziani diminuiscono ma non cessiamo di combattere la buona battaglia con uno sguardo di simpatia rivolto alle nuove generazioni che si affacciano alla vita. Una delle esperienze più belle la vivo la domenica quando si stringono intorno all’altare dai più piccoli ai ragazzi più grandi per il Padre nostro e il segno della pace. Vi confesso che in quel momento i 75 anni non li sento più e mi pare di ricevere un’iniezione di giovinezza.

Il Signore in questa festa patronale, per intercessione di Maria santissima, benedica tutti voi, piccoli e grandi, voi preziosi collaboratori senza i quali non potrei fare nulla, voi anziani e malati che ci date un esempio di coraggio e di eroica lotta contro il male, voi che ci dimostrate una instancabile benevolenza e comprensione nonostante le nostre manchevolezze e i nostri difetti. Il Signore vi conceda la salute del corpo e dello spirito, consolazione dai vostri cari, sostegno dagli amici ed esaudisca i vostri desideri migliori.

Buona festa Patronale!

Don Carlo Collo